Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo
L’area in cui sorge la Parrocchiale è uno dei nuclei più antichi del borgo oleggese: una chiesa dedicata a San Pietro risulta già citata in un documento del 973.
L’antica struttura venne riedificata o almeno ristrutturata durante il XV secolo, assumendo dopo pochi decenni il titolo di sede parrocchiale. In origine presentava linee gotiche, una navata unica e undici cappelle laterali disposte asimmetricamente.
Tra il 1853 e il 1858, dopo un acceso dibattito sull’opportunità di procedere ad un intervento sistematico sulla chiesa, tra il promotore dei lavori, l
’arciprete Bertotti, e l’allora sindaco Tosi, l’edificio assunse le forme attuali: venne ricostruito secondo il progetto e la direzione del celebre architetto
Alessandro Antonelli che cercò di mantenere le strutture del presbiterio e del coro rinnovate tra il 1733 e il 1734.
La chiesa, una delle più imponenti della provincia, è in stile neoclassico come testimonia il portico sorretto da quattro maestose colonne in granito.
All’interno la parte anteriore è divisa da due file di quattro colonne che sorreggono l’ampia volta a botte; un arcone trionfale separa le tre navate dalla zona retrostante coperta da una cupola. Il presbiterio termina con un’abside semicircolare, mentre ai lati dell’altare si aprono altri ambienti disposti su due piani: la sacrestia e tre oratori che attualmente accolgono il
Museo d’Arte Religiosa.
La decorazione interna è arricchita dall’utilizzo di marmi pregiati e da
vetrate policrome, realizzate dall’artista milanese Giovanni da Re nella prima metà del XX secolo. Tra le opere di maggiore rilievo si segnalano:
- alla sinistra dell’ingresso in controfacciata, la tela d’inizio Seicento rappresentante l’Immacolata Concezione del pittore lombardo Pier Francesco Mazzucchelli, detto il “Morazzone”;
- sopra il quarto altare della navata destra, la Madonna in trono con il Bambino e i Santi Giovanni Battista ed Evangelista, dipinto ad olio, attribuito a Bernardino Lanino e datato appena prima della metà del XVI secolo.
Curiosità:
Il granito utilizzato per le colonne antistanti il portale maggiore proviene dalle cave di Montorfano e Baveno, venne trasportato su ampi barconi attraverso il Lago Maggiore e il Ticino, fino al porto sul fiume ad Oleggio, dove terminò il viaggio su carri costruiti per l’occasione, con ruote alte quasi quattro metri.
Durante la cerimonia per la posa della prima pietra della Parrocchiale, il 14 agosto 1853, suonò il suo primo concerto la banda della Società Filarmonica di Oleggio tuttora in attività.