Analisi della situazione epidemiologica generale
Andamento dei positivi
Nel primo grafico vediamo l'andamento dei positivi in Italia, in Piemonte ed in Lombardia. Il dato non è però in valore assoluto, come siamo abituati a vedere nelle statistiche, ma in percentuale sulla popolazione residente.
Possiamo notare come l'epidemia è partita dalla Lombardia mentre il Piemonte è salito in seguito. Agli inizi di aprile però il Piemonte ha superato in percentuale la Lombardia per poi discendere molto più rapidamente verso i valori estivi. La Lombardia ha avuto una "coda lunga" invece sempre più alta del Piemonte e del dato nazionale.
Ai primi di settembre i dati però si sono avvicinati mentre ad ottobre, nel secondo grafico, i dati salgono in maniera esponenziale e poco dopo Piemonte e Lombardia superano il dato nazionale e corrono "insieme". Significa che in queste due regioni il virus "corre" più che nel resto d'Italia e che non c'è più alcuna differenza tra le due regioni come invece era accaduto a marzo e ad agosto.
Ricoveri (grafico 3 e 4)
Vengono presentati i dati dei ricoveri in percentuale ma, questa volta, non rispetto ai residenti ma rispetto ai positivi. Nel grafico n.3 possiamo distinguere 3 fasi:
- Dall'inizio della crisi fino al 10 marzo: fase più critica con anche 80 ricoverati su 100 positivi;
- Dal 10 marzo al 19 aprile: mentre i casi positivi salgono rapidamente i ricoveri scendono da 60 a 20 ogni 100 positivi. In questa fase i medici iniziano a conoscere bene il virus e a contrastarlo in maniera efficace.
- In due momenti diversi sia Lombardia sia Piemonte abbassano ulteriormente i ricoverati fino ad una media di circa 4 su 100.
Nel grafico n.4 abbiamo il medesimo dato solo nel mesi di Ottobre. Notiamo che all'inizio del mese la Lombardia ha meno di 3 ricoverati su 100 positivi mentre il Piemonte oltre 7. Un dato preoccupante avendo circa lo stesso numero di contagi in media. Nel corso del mese la differenza diminuisce dato che la Lombardia, come anche la media nazionale, salgono.
Dato decisamente positivo è che nonostante il numero di casi aumenti in maniera esponenziale la percentuale rimanga costante. Significa che il virus non sta aumentando la propria capacità di fare danni nemmeno allargando la potenziale platea dei contagiati.
Certo che, essendo la percentuale costante, più aumentano i positivi e più aumentano i ricoveri: fino a che punto il nostro sistema sanitario sarà in grado di reggere questo aumento di ricoveri?
Domani analizzerò i casi in terapia intensiva e i decessi. Sul finire della settimana vorrei invece approfondire i modelli di analisi e previsione (R0, Rt) di cui si sente spesso parlare.
IL SINDACO
Andrea Baldassini